8 MARZO A CALCATA

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apaiarte
view post Posted on 9/2/2009, 21:17




Marzo è il mese dedicato a Marte, nell’antico calendario rappresentava il primo mese dell’anno, ma non simboleggia Marte nella forma combattiva bensì nella sua rivelazione energetica istitutrice, il momento in cui si manifesta la capacità protettrice e di indirizzo. Infatti Marte era considerato padre e protettore di Roma.

Perciò, indipendentemente dalle ragioni empiriche (apparenti) che hanno portato a celebrare l’8 marzo come giornata mondiale della donna, non possiamo trascurare la qualità del tempo in cui questa celebrazione si pone. Nell’antica Roma l’8 marzo era guardato come giorno fasto: "ottavo giorno prima delle idi, sorge la Corona (Ovidio) – "sorgono i Pesci dalla parte ove soffia Coro, il vento del settentrione" (Plinio). Nell’antico calendario lunare cinese questo è il momento degli "insetti eccitati", in cui la vita risorge vigorosa ma dolce, come un brulichio sussurrante d’insetti.


In questo periodo armonioso della prima fioritura l’animo si scioglie e la mente si predispone al buongusto ed alla innocente meraviglia, ognuno si sente portato a prediligere la persuasione (come appunto in sintonia con l’aspetto benevolo e paterno di Marte) piuttosto che la forza. Quindi non è necessario seguire le norme alla lettera ma intuirne il senso adeguandovisi. Questo è un momento perciò altamente educativo ed è importante che la predisposizione comportamentale, insita nell’8 marzo, sia adeguatamente percepita e realizzata.

Tanto per cominciare non sta bene cercare una trasgressione volgare attraverso rimpatriate e sfoghi ridanciani al femminile, in cui le donne si rintanano in lugubri pub per dimostrare una loro libertà espressiva… "Semel in anno licet insanire" dice il proverbio ma la licenza non è assolutamente adatta a questo momento. Piuttosto meglio godere della bellezza della natura che rigogliosamente ci porge i suoi colori rinnovati e splendenti. Ed è per questa ragione che ogni anno invitiamo le belle donne di tutte le età e condizione a partecipare al nostro 8 marzo vegetariano. Per esplorare assieme gli angoli verdi del parco del Treja, scoprendo da lontano il giallo vivo delle mimose in fiore e lì andare a riposarsi respirandone il fresco aroma.

Programma: Domenica 8 marzo 2009

h. 12.00 – Appuntamento al Circolo vegetariano VV.TT. in via del Fontanile snc. Calcata – Portare sfiziosità e pietanze vegetariane da ognuno cucinate con amore, per poterle condividere seduti nel giardinetto al grande tavolo di legno sotto un’acacia in fiore.

h. 15.00 – Partenza per un sentiero del Parco del Treja facile facile e pianeggiante, alla ricerca di alberi fioriti di Mimosa, da osservare senza strappare rami.

h. 17.00 – Visita al tempio della Spiritualità della Natura e meditazione con canti nella grotticella dedicata alla Madre Terra.

h. 17.30 - Spostamento a Mazzano Romano: VOLTI DI UNA DONNA - Biblioteca comunale Piazza giovanni XXIII - Lettura ad alta voce di alcuni brani tratti dal libro "Artemisia Gentileschi" di Alexandra Lapierre. Interventi ed immagini in
collaborazione tra l'associazione AMArt e la biblioteca comunale di Mazzano Romano, con la partecipazione dell'associazione Tarchon.


Vi aspettiamo, Paolo D'Arpini
www.circolovegetarianocalcata.it


Edited by apaiarte - 4/3/2009, 16:56
 
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apaiarte
view post Posted on 9/3/2009, 23:32




"... 8 marzo 2009 raccontato a 2 mani, con una mente ed un cuore...” - Memoria di quanto è avvenuto a Calcata, al Circolo Vegetariano, ed a Mazzano Romano, in biblioteca, per celebrare la gloria ed il sacrificio della donna....

La giornata dell’8 marzo 2009, è stata per me, che amo le donne, particolarmente densa di emozioni ed eventi. La forte presenza ed energia femminile si respirava nell’aria, resa dolce da un tepido sole araldo della primavera.

La cosa che mi ha fatto più piacere è stata l’abbondanza e bontà del cibo portato dalle persone che sono venute a trovarmi: una signora di Trevignano di cui non ricordo il nome indiano che si è data ma che significa “primo raggio di sole” (forse Rajiv?), un’altra amica di vecchia data, Caterina, vedova di un amico giornalista che lavorava all’AGI (ultimamente si è un po’ ingrassata ma la dolcezza femminile ed il dolce sorriso miope la fanno apparire ancora giovane), una famigliola composta da moglie, Mariagrazia, marito, Fulvio, due bambini di pochi anni, Gabriel e Ruben, che ho contribuito a comporre, consigliando qualche anno fa alla coppia di sposarsi (mi piace la parte del mezzano che combina matrimoni, anche con altre coppie l’ho fatto). A pranzo, al tavolone di legno a pianoforte sotto l’acacia, c’era anche il mio nipotino Sava, ho scoperto così, vedendolo assieme agli altri bambini, che è veramente un piccolo selvaggio, biondo e ridente… mangiava con le mani e si muoveva senza alcun galateo... mi son sentito orgoglioso di lui.

Dopo un po’ sono venute anche Laura e la sorella Barbara. Poi siam partiti senza aspettare altre visite di amiche, che ci hanno dato buca, verso la valle e ci siamo immersi in un verde smagliante, allontanandoci così dai rumori perversi (la chiamano musica) di un concertaccio organizzato da certi sderenati in piazza (la solita scusa, ed anche questa della festa “alla” donna è valida, per far bordello e caciara inutile e perversa). In effetti nella piazza Roma e sulla provinciale, con tutte le macchine parcheggiate per tre kilometri in salita ed in discesa, sembrava di stare al Borgo Pio un giorno di “giubileo...”!

Completato il rito della passeggiata, che stavolta è stata più breve del solito, ci siamo salutati davanti ad un cappuccino e subito dopo, tre di noi, siamo partiti per Mazzano dove alla Biblioteca c’erano ad attenderci le donne di AMART, con una bellissima manifestazione culturale, con diapositive e lettura dedicata a Artemisia Gentileschi, la pittrice del ‘600 (contemporanea di Giordano Bruno), c’è stata anche una brevissima traccia teatrale da “la Casa delle Bambole” di Ibsen ed uno stralcio di un documentario sulla storia del femminismo, in cui si è vista la prima manifestazione storica dell’8 marzo tenuta a Roma a Campo de Fiori il 1972.

Infine ho concluso questa bellissima celebrazione al femminile a casa di Luisa, dove c’erano atre bellissime donne ad attendermi, con cibi luculliani e musica suonata e cantata da un amico, Paul, mezzo libanese e mezzo francese….

Non dico altro, a mezzanotte quando son tornato a casa ho fatto appena in tempo a sciacquarmi i piedi stanchi e buttarmi sul letto fra le coltri ristoratrici e la carezza di un sogno colorato.. Oggi è un altro giorno!

Paolo D’Arpini

................. seconde mani:

E’ il primo anno che partecipo ad un 8 marzo alternativo. Dopo qualche sporadica esperienza di ormai 10/15 anni fa in cui qualche amica ti chiamava per una uscita di solo donne che aveva perlopiù il sapore della “boccata d’aria” usata nelle carceri, avevo deciso che tutto sommato era più gratificante, seppur con tutte le problematiche annesse e connesse, passare l’ 8 marzo in compagnia dei miei 3 maschi piuttosto che assistere imbelle a tanto squallore. Questo fino ad oggi.

Conosco ormai da un anno il Circolo Vegetariano VV.TT. e le esperienze vissute nelle manifestazioni fino ad oggi organizzate sono state gradevoli, interessanti, intelligenti, istruttive, non avevo quindi grandi dubbi, quando mi è arrivato il programma, su quello che avrei fatto in questo giorno. E quale non è stata la mia gioia quando ho letto che veniva inserito un evento organizzato dall’Associazione AMArt che ripercorreva le vicende personali di Artemisia Gentileschi. Una donna che nel ‘600 è riuscita con forza d’animo, coraggio e ostinazione a raggiungere, seppur portandone tutte le ferite, la gloria e la libertà, questo bene supremo a cui tutti aneliamo. Un bene che ai nostri giorni sembra scontato ogni donna, e ogni essere umano in genere, abbia; ma se solo avessimo il tempo di fermarci a leggere la storia di Artemisia ed altre storie, e analizzarle con occhio più attento, capiremmo che mai la verità è ancora così lontana.

Violenze psicologiche e sessuali sono ancora tristemente all’ordine del giorno. Nonostante questo, ben ha detto Patrizia Peron, graziosa ed intelligente Responsabile della Biblioteca di Mazzano che ha ospitato l’evento, quando ha detto “Se oggi mi trovo in queste condizioni sicuramente più paritarie e più facili da affrontare, lo devo a donne come Artemisia che hanno lottato in prima persona, e le ringrazio”.

Questo è stato il mio 8 marzo “alternativo” e per tutto questo devo dire grazie ad un uomo. Credo comunque che questo era già scritto nel mio destino perché alcune settimane fa mentre preparavo il mio lavoro per la mostra di Giordano Bruno mi è venuta alla mente Artemisia Gentileschi e d’impulso avevo scritto la poesia che riporto.

.............

Bruchi,

si confondono come fiori fra

rami di Artemisia,

grappoli avvolti in catene attendono

con paziente inganno la liberazione.

Vita come un lampo abbagli

coi colori rubati all’arcobaleno

e già non senti più il peso.

Il pensiero è leggero

per volare alto con ali di farfalla.

Laura Lucibello
 
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