Appuntamento per una pizza e poi teatro. Arrivo a tardo pomeriggio, brividi, l'aria è ancora troppo frescolina in questa giornata di metà aprile. Qualcuno ti da buca, ma la serata è programmata e si comincia con "pochi ma buoni" a parlar di "lavoro" davanti ad una mega pizza che chissà se entrerà mai tutta nello stomaco, infatti: no!
Poi di corsa al teatro, puntuali alle 8,30. Ma anche lì altra buca, due gli unici spettatori con gran rammarico del regista/attore che, in qualità temporaneamente anche di maschera, accoglie all'ingresso ed attende il quarto d'ora accademico borbottando, e forse rimurginando per il suo ego deluso,: "non sanno cosa si perdono" (rivolto agli ipotetici spettatori che non sono venuti).
Lo spettacolo ha inizio e dopo poche battute non si può che essere pienamente concordi con lui: "non sanno cosa si perdono": un lungo, emozionante viaggio nella vita, in pochi metri quadri, in solo un'ora. Poesia pura.
Non si può raccontare la trama perchè in effetti non c'è trama, ogniuno si ritrova solo con i propri pensieri, le proprie emozioni e le personali conclusioni.
Infine i pochi attori e gli ancor meno spettatori (confermo "pochi ma buoni") si scambiano battute e chiarimenti.
Ci si avvia quindi verso la macchina per il ritorno e, con la consapevolezza di aver vissuto un'esperienza unica e magica, in una tiepida sera di metà aprile, non si può far altro che salutare l'amico stringendolo al cuore.
Ah! dimenticavo : lo spazio è il Teatro Cinabro, il luogo Calcata, l'amico? sta a voi portarlo. C'è ancora tempo, per chi lo volesse, di intraprendere questo viaggio nella poesia della vita. Gli spettacoli proseguiranno fino a che ci sarà ancora anche un solo spettatore.
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